domenica 11 novembre 2012

Potrei forse somigliare a un'arpa.....

Fingendomi distratta sbirciavo il suo profilo riflesso nello specchietto retrovisore laterale. Sorrideva sotto i baffi appena rasati ,sprofondato nei suoi pensieri come un uovo in una cesta di piume.
Fra non molto mi sarei voltata,rubandogli parte della sua attenzione. Ma ora no. Averlo così, tutto presente in sè stesso,inconsapevolmente preso nello spazio del retrovisore come nel fuoco di un cannocchiale,mi stuzzicava ; nonostante non sia nuova a piaceri più intensi. E ci penso ancora.
Potrei forse somigliare a un'arpa : sono le corde esterne a vibrare più a lungo.

martedì 18 settembre 2012

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Deposto il kalashnikov (cfr."L'impotenza di un kalashnikov"), ho accettato ciò che l'amica di nonna Speranza aveva da darmi : un tè nella sua bella casa piena di ricordi.
Nella penombra del soggiorno, la solitudine si snodava in ampie volute fra ninnoli e ritratti di gente morta strappati puntigliosamente alla polvere,bambole agghindate da sposa e fiori di stoffa mai appassiti nè sbocciati,macerando in sè stessa come un'anguilla dentro una boccia di vetro.
Fuori, un gatto bianco e nero se ne stava sul tettuccio di un'auto con l'aria da pascià in trono,felice di abitare la sua pelliccia e il rettangolo di sole che ancora lo separava dal tramonto. Non si sentiva solo e proprio per questo non lo era. La solitudine è un mostro che abbaia unicamente a chi le prepara la cuccia.

giovedì 30 agosto 2012

Età e stagioni....

Sono stanca. Ho dormito otto ore e il sonno non ha fatto altro che aggiungere il suo carico onirico al pesante bagaglio nella mia testa. Un bagaglio di fatti discorsi film serate tentativi falliti e riusciti giochi amori e disamori progetti libri e squilibri lune senza falò. No anzi, c'è anche un falò,quello d' inizio estate a Genova;una vampa di luce in piazza Matteotti     ,poi l'acceleratore. Di quest'estate ormai agli sgoccioli non ricordo i particolari;tutto fuso in una fantasmagoria di immagini e sensazioni che,nella frenetica vita estiva, non hanno ancora avuto tempo di essere metabolizzate.
Proprio come accade con i ricordi d'infanzia,amalgamati in una specie di liquido amniotico da cui emergono rari momenti epifanici di varia natura: un ramarro verde che taglia la strada alla bici nel grigio del selciato...La strana forma di un cespuglio addormentato nell'erba...Tuffarsi a bomba nella biancheria fresca di lavanda...Un gattino morto...Il respiro del mare...Scoprire le foto scolastiche dei nonni,che dunque(ma guarda un po'!) non sono sempre stati nonni...
Manifestazioni del "genius puer" apparentemente sopraffatte dall'egocentrica energia infantile,che tutto ride tutto combatte tutto esulta,ma poco trattiene.
Dopo arriva l'età delle porte chiuse,dei picnic in famiglia mancati,dei premi e premietti di sci ballo calcio ginnastica artistica piano scacchi o karate accantonati in uno scatolone insieme ai libri sui dinosauri e ai vestiti di carnevale. E in quel meraviglioso periodo malamente definito "crisi adolescenziale",i momenti epifanici emergono, ridefinendosi in misteriose affinità con altri periferici dettagli esistenziali che da nulla diventano tutto senza far rumore.
Semiaddormentati sui banchi di scuola, gli adolescenti sembrano apatici,ma in realtà studiano da individui. In barba alla Storia di Cesare o di Napoleone,stanno costruendo la loro storia,fatta di piccoli momenti che non si esauriscono in tante belle figurine pronte a cambiare insieme alla tinta della cameretta, ma sanno rispecchiarsi gli uni negli altri, divenendo esperienze,poi ricordi.
Quante esperienze nuotano in questo momento nel mio bel capoccione di fine estate? Come se vent'anni non fossero passati, mi chiudo fuori dal mondo e ASCOLTO.....

giovedì 14 giugno 2012

Impressione balneare

Lui corre...si blocca...rimane sospeso nel vento...l'annusa...Crolla in un vortice biondo di capelli e sabbia...Giace bocconi...E' in piedi...e ancora ancora ancora si slancia e soccombe,feroce di vita.
Intorno la gente consuma gli ultimi scampoli di giornata balneare. Ma lui è altro...più bello di Sigfrido.
La Danza è un bimbo di sei anni che sfida il vento.

martedì 8 maggio 2012

L'impotenza di un kalashnikov

Lei rideva. Le labbra scoperchiate in un ghigno gengivale privo del benchè minimo pretesto, se non quello della presa in giro. Rideva di me. Della mia gentilezza scambiata per compiacenza. Della mia disturbante gioventù. Dell'apparente inerzia che proprio la nostra disparità di forze mi imponeva; me ne stavo lì,col dito sul grilletto di un kalashnikov puntato contro un fucile giocattolo che sparava sparava sparava i suoi turaccioli,ma non colpivo. Perchè le mie cartucce erano vere; vere come la solitudine condivisa col suo piccolo cane...come la sua vecchiaia generosa di acciacchi e avara di saggezza...come la malcelata derisione dei giovani "pupilli" e l'illusorietà dei suoi mille più mille sogni...
Ho abbassato il kalashnikov perchè non avrei potuto colpirla senza trasformare la mia forza in crudeltà.

venerdì 20 aprile 2012

Camper mon amour....

Quasi maggio...già tempo di camper... Bello averne uno e gironzolare l'Italia così,liberi da ritardi ferroviari e prenotazioni mancate..viaggiare coi propri tempi,poi fermarsi a dormire in un prato sotto le stelle,o, più realisticamente,in un'area attrezzata. Cioè in uno di quei luoghi "di frontiera" dove il puro caso improvvisa bizzarre "tribù" di svariata umanità:indefessi sportivi delle 6.30 del mattino,ragazzini in concistoro nei parcheggi, nonnetti tedeschi in assetto da K2, mammine apprensive, strani individui senza patria nè storia, bulletti alle prime armi, bellone all'ultima spiaggia, bambini con le ginocchia sbucciate, "easy riders" squagliati al sole nei loro giubbotti, lolite a caccia di chupa chups, quarantenni a caccia di lolite, fidanzatini in deliquio, studenti svedesi con vocabolarietto annesso, chitarre scout....
Odore intenso di lacca pneumatici sudore  ghiaccioli alla menta  borotalco  pioggia estiva  fondi di caffè insetticida  salsicce bruciacchiate  crema solare  docce all'aperto....Odore di...VITA!

lunedì 12 marzo 2012

Scene da un Carnevale

Qui da noi il Carnevale non e' un'istituzione come a Viareggio o a Venezia, pero' esiste, anche se un po' in sordina; e non tanto nella banda o negli spettacoli in piazza rivolti soprattutto ai bambini, quanto in piccole gag inscenate dal caso.
Attraversavo il viale invaso dalle maschere. Una signora di mezza eta' si affrettava tutta tapina coi  sacchi della spesa,persa nei suoi pensieri. A un tratto arriva un clown elegantissimo nel completo nero,con un monociclo,una valigetta e altri oggetti bizzarramente assortiti. La prega con gentilezza di reggergli un secondo il monociclo, perche' "...sa,con tutte queste cose per le mani si rischia anche di cadere...". Quindi lei,piuttosto imbarazzata all'inizio, poi sempre piu' divertita, si trova prima a reggere il monociclo, poi la valigetta, poi un bastone con la testa di cavallo, poi di nuovo il monociclo e via cosi'..finche' quello si congeda alzando la bombetta in un impeccabile :" Grazie signora...grazie moltissimo",per poi deambulare via sul suo monociclo come in un ridolino di altri tempi....
La signora,che non sembrava certo essere in uno dei suoi giorni migliori, non rideva proprio, ma il clown elegante le aveva strappato piu' di un sorriso. La poesia non si scrive solo sulla carta, ma anche nei volti della gente :-).

                                             Il Carnevale di Wizzy                                          

mercoledì 22 febbraio 2012

Le bambole non inciampano

Sono passate davanti alla scritta "Ricordati di essere felice",e felici sembrano davvero, mentre si affrettano verso il binario nove con l'allegria scomposta della loro eta'. Una scivolata su un tacco "ballerino" condita da uno scoppio di risa ed eccole sedute in treno, la cintura dei jeans troppo stretti un po' allentata, le scarpe in un angolo e la vaschetta del ketchup a portata delle patatine fritte che vi si tuffano al ritmo dei discorsi. Parlano parlano parlano...Parlano e ridono. Chiacchierano di moda(?)...di ragazzi(?)...di sogni e progetti(?)...dei gossip della rivista che ogni tanto sfogliano(?)...Chissa'...Non si capisce il significato delle parole, ma ascoltarle e' piacevole, perche' quelle africane sono lingue dell'incontro,dirette e accoglienti come un sorriso o un buon piatto di mafe'.
Poi il treno si infila nella galleria di Rapallo e d'un tratto l'atmosfera cambia: le ragazze frugano silenziose nelle borsette e tirano fuori phard, rossetti e fondotinta con la stessa composta rassegnazione di un impiegato dopo la pausa pranzo. Un velo di stucco uniforme copre fossette e brufoli di un'adolescenza fin troppo vicina e le labbra straripano di rosso come i papaveri straziati di Van Gogh.Poi il rimmel..ombretti blu verde rosa..qualche neo disegnato ad arte .. il profumo spruzzato dentro la scollatura sempre piu' ampia..E una furia inespressa nel riavviare i capelli, che nemmeno cento colpi di spazzola riuscirebbero a placare. Sono pronte;appena in tempo per il capolinea. Si avviano in fila verso l'uscita,come topolini dietro a un pifferaio invisibile ma tragicamente capace di trasformare donne imperfette e vive in tristissime bambole col cartellino del prezzo. Niente piu' tacchi "ballerini" e risate scendendo dal treno:le bambole non inciampano.

domenica 5 febbraio 2012

..............!!



......Cosa aggiungere?......
...Scendete alla stazione di Genova P.Principe e lo vedrete, scarabocchiato su un pilastro fra la tabaccheria e il parcheggio dei taxi..Li' dove le persone vengono e vanno, destreggiandosi frettolosamente fra i vari doveri; doveri lavorativi....morali....sociali.....estetici.....culturali....economici..... Tanti "memo" segnati in agenda a cui adempiere in vista del benessere, della FELICITA'. Perche', come ben si sa, la felicita' e' un diritto. Ma se fosse anche e soprattutto un DOVERE? Il dovere di anteporre (di tanto in tanto, almeno) l'immediato all'avvenire...la cicala alla formica....il viaggio al percorso...l'uovo di oggi bevuto fresco fresco, in barba al buon(?)brodo della vecchia gallina di domani. Chicchirichììì!!!

giovedì 26 gennaio 2012

Cavalieri inesistenti

Esiste un momento che giace sepolto nella nostra memoria ,un momento che nella sua disarmante essenzialita' racchiude quanto di piu' vero possa accadere nella vita di ogni uomo: quando scivoliamo fuori dall'utero materno, nudi e contratti di fatica,trovando ad accoglierci (tranne penose eccezioni) sorrisi entusiasti di accoglierci solo e soltanto per cio' che SIAMO.
Dopo iniziamo a vestire l'armatura;quella del "Cavaliere inesistente" di Italo Calvino. Personaggio strambo che se ne va in giro sul suo destriero a salvare damigelle in pericolo come tutti i cavalieri rispettabili,se non fosse che...e' un'armatura vuota!...L'uomo non c'e',o meglio e' talmente assorbito nel suo ruolo da non esistere...L'uomo E' il cavaliere...Proprio come nella realta' di tutti i giorni noi siamo mariti, mogli, fidanzati, studenti, amanti, medici, avvocati, amici-per-una-pizza,madri, figli,ecc...ecc...ecc....I ruoli scandiscono la nostra vita e il rapporto con gli altri...Troppe volte ci sentiamo dire:"Che persona fantastica sei!", ma alla resa dei conti sono poche le persone a cui piacciamo davvero,nudi e crudi, per cio' che realmente siamo e ci sentiamo di offrire, fosse anche la semplice,discreta presenza-assenza di un gatto che,bazzicando un giardino, lasci appena intravvedere il bel mantello lucido mentre salta un muretto o  sguscia nel verde di una siepe...E mi basta,perche' e' bello...Ed e' bello accorgersi ogni tanto, in un mondo di cavalieri inesistenti, di poter esistere e bastare. GRAZIE!!!!!!!

                                               
                                        Wizzy e Melino si bastano a vicenda :-)

giovedì 5 gennaio 2012

Noccioline


" A volte penso che la vita sia come una collana.....", dice Peppermint Patty a Charlie Brown,seduti di schiena all'ombra del solito albero, "....e che ogni bel momento sia una perlina. Tu credi che anche quest'attimo possa essere una perla, Ciccio?...". E lui, confuso:"...Dunque...se ho capito bene...la vita sarebbe come un collare...". Non si incontreranno mai. Il timido Charlie continuerà a non capire le avances di Peppermint Patty e si daranno per sempre la schiena contro quell'albero...Così come la sgangherata squadra di Charlie non vincerà mai un campionato di baseball e non conosceremo mai il Grande Cocomero o la mitica "ragazzina dai capelli rossi". E' tutto un "sabato del villaggio". Solo Snoopy vive in pieno il presente, ma gran parte delle sue "avventure" sono sognate. I Peanuts sono sogni e attesa, proprio come viaggiare (per citare Schulz) sul sedile posteriore dell'auto dei genitori; non hai ancora preso in mano il volante e pensi di poter facilmente dominare la strada, un giorno(ma non ora!), come l'Asso dell'aviazione, Joe Falchetto o chiunque altro ti sia messo in testa... Dopo, ci si rende conto di essere solo noccioline...ognuna con le sue particolari bozze e striature...ognuna preziosa in sè stessa, proprio come i personaggi dei Peanuts che non potrebbero esistere gli uni senza gli altri. Che ne sarebbe di Linus senza i dispetti di Lucy...e di Lucy senza il piccolo pianista destinatario delle sue pene d'amore....E di Charlie Brown senza quei teneri, inconcludenti tete a tete con Patty all'ombra del solito grande albero sotto il cielo troppo blu di un'infinita estate?

                                         Wizzy fra i Peanuts